Comunità spirituale degli Orishà – energie della natura

II Ẹgbẹ́ Òrìṣà II Comunità spirituale degli Orishà – energie della natura

Le radici della comunità

La storia della famiglia Sàlámì

Dalla famiglia Sàlámì (Nigeria) proviene Bàbá King, il padre spirituale della nostra comunità spirituale e fondatore del tempio Oduduwa.
Sua madre Àlàké è nata in una famiglia di sacerdoti degli orishà. La madre della madre, Kéyìndé Ẹnioṣó, è stata una sacerdotessa molto conosciuta e la fondatrice del tempio Ọmọlú Burùkú a Kénta Okebodè nella città di Abéòkúta in Nigeria. Il nonno della madre era un sacerdote Ògbónì.
Da parte del padre, il nonno di Bàbá King era il babalawo Sàlàkó Sàlámì, mentre il nonno del padre era olúwò, che ancora oggi viene chiamato da tutti Olúwo Ìmò. Era una guida spirituale potente e viene ricordato ancora oggi dopo 200 anni dalla sua nascita poiché era responsabile del benessere sociale della comunità.
A seguito della combinazione delle missioni spirituali dei suoi antenati, per parte di madre e di padre, anche Bàbá King è nato per diventare un guaritore, un sacerdote.
I suoi genitori sapevano che Bàbá King aveva ereditato una parte delle influenze spirituali dei suoi antenati e pertanto, già dalla sua prima infanzia, lo portavano, assieme alle zie e agli zii, ad assistere alle iniziazioni per fargli conoscere il più possibile la filosofia degli orishà.

Nel predestino di Bàbá King c’è la missione di diventare un guaritore e un sacerdote, ossia di fare delle cose che altri non faranno. Ha svolto gli studi universitari nel mondo occidentale ed è riuscito così a diffondere la filosofia degli orishà anche nel mondo accademico. Questa è l’origine della sua missione: continuare ciò che i suoi antenati hanno cominciato.
Come riconoscimento alla sua spiritualità, Bàbá King viene chiamato nella città di Abéòkúta in Nigeria con il nome di Bàbá Ẹgbé di tutti i babalawo, dei veneratori degli orishà, dei sacerdoti e sacerdotesse degli orishà. 
Anche i suoi figli hanno la missione di essere dei guaritori, pertanto li incoraggia a studiare medicina. Non tutti saranno sacerdoti, ma potranno comunque compiere il destino della famiglia che è quello di curare, con l’aiuto della spiritualità oppure tramite altre forme di terapia.

Storia del tempio Oduduwa nella città brasiliana di Mongaguà (Oduduwa Templo dos Orixás)

La storia del tempio Oduduwa in Brasile iniziò trent’anni fa. Arrivando in Brasile, Bàbá King cominciò a scoprire la vita del mondo occidentale. Ancora prima di giungere in Brasile, Bàbá King stava scegliendo di andare a vivere o in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, ma il cammino lo portò in Brasile, poiché qualcuno gli disse che là c’erano tanti devoti degli orishà e che la cultura yoruba era molto viva e presente. Così studiò, si diplomò e fece il dottorato in Brasile nel campo della gestione amministrativa e in sociologia. Pian piano cominciò a insegnare all’Università a São Paulo la lingua e la cultura yoruba, insegnamento rivolto a ricercatori e simpatizzanti degli orishà. Studiando questo argomento impararono molto sulla filosofia degli orishà, ma soprattutto impararono a riflettere in modo yoruba.

Contemporaneamente Bàbá King cominciò a insegnare la pratica della divinazione. A quei tempi gli insegnamenti su questo argomento non erano formalizzati, poiché prevaleva la convinzione che non fosse possibile insegnare la pratica della divinazione Ifà con i 16 cauri con un approccio accademico. Si pensava che si trattasse di qualcosa di personale e che si poteva imparare solo nei templi. Bàbá King fondò il Centro culturale Oduduwa e cominciò a insegnare a persone esterne al mondo accademico. Per questo è stato molto criticato e anche attaccato, ma tutto ciò non ha mai compromesso il successo del suo Centro.
Alla sua prima lezione c’erano solo due studentesse! Delle 30 sedie presenti nell’aula, 28 erano vuote. Ma egli tenne duro e andò avanti. Il primo corso durò 4 mesi, con due lezioni alla settimana. Alla fine del primo corso, Bàbá ne cominciò un secondo e gradualmente il numero dei suoi studenti aumentò e tutte le sedie dell’aula furono occupate fino a non bastare più per tutti quelli che avrebbero voluto seguire il corso.

Ad un certo punto si presentò la necessità di svolgere delle iniziazioni nell’orisha Ifà in Brasile, dove però non c’erano i babalawo. Forse c’erano una volta, ma in questo secolo non più.
Ma prima ancora di decidere di fare le iniziazioni Ifà in Brasile, Bàbá King portò alcuni Brasiliani in Nigeria per le iniziazioni nell’orisha Ifà che venivano svolte da Bàbàláwo Fábùnmi, oggi defunto, e per le iniziazioni negli orishà che venivano svolte dalla sacerdotessa Ìyá Àṣàbí Òbímọnúrè, oggi defunta. Bàbá King piantò così il primo seme della sua missione come sacerdote.
Poi invitò in Brasile il babalawo Fábùnmi e la sacerdotessa degli orishà Òbímọnúrè, dove svolsero le iniziazioni.

Nella cultura yoruba vale che nessuno è maestro di tutti i maestri e che nessuno può fare tutto da solo. Pertanto, nonostante che Bàbá fosse egli stesso un sacerdote degli orishà, invitò in Brasile la sacerdotessa degli orishà Òbímọnúrè. In Nigeria ogni sacerdote lavora sempre con il proprio sacerdote. Lo stesso fece Bàbá, ponendo così in Brasile delle basi solide e credibili. Durante la loro prima visita in Brasile, babalawo Fábùnmi e iya Òbímọnúrè svolsero solo cinque iniziazioni, ma questo obbligò Bàbá King ad invitarli nuovamente l’anno dopo per svolgere il festival Ifà per i primi iniziati.
Lentamente la comunità in Brasile si ingrandì e cominciò a farsi sentire la necessità di avere un tempio.

Fu così che Bàbá King acquistò sei ettari di terreno nella foresta a 70 km fuori São Paulo e iniziò a costruire un tempio. Ma a un certo punto non riuscì più a continuare questo lavoro. Si rese conto che i sacerdoti nigeriani venivano sottoposti a grandi pressioni da parte di alcuni brasiliani e non riuscì più a sopportarlo. Bàbá si rese conto che ci sono molte persone infedeli e senza una vera devozione. E nonostante la sua propria devozione personale, Bàbá King cominciò a lavorare con meno impegno, come un principiante, fin quasi a rinnegare la sua devozione. Non voleva avere la responsabilità di questo, poiché scoprì che la realtà del mondo occidentale è molto diversa da quella africana quando si parla di fede, di promessa o di filosofia. Si rese conto che per alcuni lui non era un sacerdote, ma una cura nell’emergenza, da utilizzare solo in caso di dolore.
Nella cultura di Bàbá King non esistono ex maestri o ex sacerdoti. Nel mondo occidentale invece le persone fanno le iniziazioni e poi se ne vanno, girando la schiena. A causa di queste cose Bàbá sentì una specie di rigetto e per questo non proseguì la costruzione del tempio sul terreno acquistato a questo scopo, abbandonando così l’idea.
Ma continuò a lavorare come sacerdote nel suo ufficio in città, svolgendo i rituali nelle case dei clienti.

Successivamente affittò una casa in via Rua São Bartolomeo a São Paulo dove poter tenere i suoi altari. In questa casa, dopo un po’, iniziò a fare dei rituali e le iniziazioni. All’inizio pensò di utilizzare la casa solo per se stesso e per la sua famiglia, ma poiché l’energia degli orishà è più forte di quella di Bàbá, fu costretto ad aprire la sua casa anche ad altre persone. Era una casa piccola, ma c’era sempre lo spazio per tutti. Continuava sì a fare i rituali in questa casa, ma allo stesso tempo continuava a nascondersi, boicottanto così la sua missione, la sua responsabilità, la sua mente e il suo ruolo.
Dopo 18 anni di conflitto tra il trasferirsi o no, costruire un tempio o no, il tutto si risolse a causa di una difficoltà creata da un vicino di casa, uno psichiatra, che era una persona di solito gentile e cordiale. Successe che un giorno Bàbá King organizzò in questa piccola casa, che era anche il tempio, un incontro spirituale per 140 persone. Intorno alle ore 15, il vicino si lamentò a causa del chiasso. Ma invece di parlarne prima con Bàbá, chiamò direttamente la polizia, che arrivò sul posto spiegando a Bàbá la causa della loro visita. I poliziotti portarono alcuni partecipanti al comando per stendere un rapporto. Quando questi tornarono, il vicino chiamò Bàbá King e si scusò con lui.
E fu allora che Bàbá King disse ai partecipanti dell’incontro che era arrivato il momento di spostarsi altrove. Il loro tempo in quella casa si era concluso. Bàbá non si era arrabbiato con il vicino poiché aveva compreso che questi, chiamando la polizia, in realtà gli aveva fatto un favore.

E giaà il giorno dopo Bàbá cominciò a cercare un terreno per un nuovo tempio. Ma nella città di São Paulo i prezzi dei terreni erano troppo alti. E Bàbá non voleva tornare al suo terreno nella foresta, dove aveva già costruito due edifici. Quel posto era troppo scomodo e noioso per i clienti poiché non c’era un negozio, non c’era un ristorante, non c’era la possibilità di passeggiare. Per la gente di città, questo posto nella foresta non era adatto. Fu così che decise di cercare qualcosa vicino al mare. Per fortuna trovò a Mongaguà un terreno di quasi 3000 metri quadri vicino al mare. Ma era costoso e Bàbá non aveva abbastanza denaro per comprarlo.
Firmò comunque il contratto preliminare d’acquisto, consapevole che in ogni modo doveva uscire da São Paulo. 
In seguito parlò di questo terreno con Manuel, un suo cliente e grande amico spagnolo, che era stato più volte in Nigeria con Bàbá King per le iniziazioni e che veniva regolarmente a trovarlo in Brasile. E Manuel si offrì di pagare lui il terreno.

E fu così che Bàbá King riuscì finalmente a continuare la sua missione. Il tempio a Mongaguà fu ultimato nel 2004 e tutte le attività vi furono trasferite. La frequentazione del tempio aumentò notevolmente in pochi anni e divenne troppo piccolo per tutte le persone che arrivavano.
Bàbá King acquistò allora un terreno adiacente al tempio per ampliarlo, e oggi il tempio ha una superificie di ben 6300 metri quadri. Questa seconda parte del tempio fu inaugurata nel 2008.

L’interno del tempio e la parte esterna del muro perimetrale sono stati decorati nel 2010 e 2011 dai famosi artisti della città nigeriana di Oṣogbò: dal maestro Chief Adébísí Àkànjí e da suo figlio, il maestro Chief Adéṣíṣà Nurudeen Adébísí.
Il numero dei veneratori è in continuo aumento, è solo questione di tempo che il tempio dovrà essere ampliato di nuovo. 

La storia del tempio Oduduwa nella città di Abéòkúta in Nigeria (Center of Yoruba Traditional Culture)

Il tempio nella città di Abéòkúta in Nigeria è solo la continuazione della missione di Bàbá King. Ma avere una missione significa che bisogna fare tutto quello che si riesce a fare e modificare tutto quello che si riesce a modificare.
Il tempio di Abéòkúta venne fondato molto prima della sua costruzione fisica. Il primo passo è stato fatto quasi trent’anni prima, quando Bàbá King portò in Nigeria dal Brasile il primo gruppo per le iniziazioni Ifà e in altri orishà.

Quando Bàbá concluse la costruzione della prima parte del tempio a Mongaguà, si rese conto che bisognava restituire qualcosa all’Africa, poiché era stata l’Africa a dargli le cose più importanti che poteva avere nella vita: il prestigio e il rispetto.
Per questo decise di costruire un tempio ad Abéòkúta. Nel 2005 acquistò il terreno e la prima parte del tempio fu ultimata nel 2007. Il tempio è ancora in fase di costruzione, poiché Bàbá King intende fare ancora molte cose.
Anche in questo tempio tutte le decorazioni sui muri degli edifici sono state eseguite dagli artisti di Oṣogbò, i maestri della famiglia Adébísí e altri.

La storia della Comunità spirituale degli Orishà – energie della natura (Tempio Ẹgbè Òrìṣà a Bizeljska vas in Slovenia)

In Slovenia abbiamo cercato per decenni la saggezza e il collegamento con la natura che i nostri antenati pagani ancora coltivavano. Cercavamo anche il modo di come usare in pratica i rimedi naturali. Frequentavamo e ci incontravamo in vari gruppi, svolgevamo delle ricerche individuali, facevamo visita a maestri in tutto il mondo nella ricerca di imparare, accanto alla teoria, anche il lavoro pratico. Quando nel febbraio del 2003, il gruppo dei cercatori spirituali riuniti intorno a Ladislav Medvešček e Jasmina Audič si recò in Brasile dove dei sacerdoti africani svolgevano le iniziazioni, nessuno di loro sapeva esattamente di quali rituali si trattava. La cosa più importante era vivere un’esperienza primordiale e l’intuizione dava loro la speranza che si trattasse della cosa giusta.

Le energie della natura sono presenti ovunque, ma lì per la prima volta avevano un nome: Ifà, orishà. Gli Sloveni incontrarono così Bàbá King, uno dei sacerdoti più importanti e l’anello di collegamento tra la tradizione primordiale yoruba e il mondo occidentale. Incontrarono anche il sacerdote supremo Ifà, il babalawo Fábùnmi, e una delle sacerdotesse supreme della potenza femminile, iyà Òbímọnúrè.

I cercatori spirituali sloveni svolsero i rituali di iniziazione e seguirono un breve corso sul lavoro pratico. Dopo il ritorno in Slovenia cominciarono a modificare la loro vita sulla base delle nuove conoscenze acquisite. Il loro entusiasmo dell’esperienza vissuta e i cambiamenti nella qualità della loro vita, ben visibili agli altri, furono la causa della partenza per il Brasile di un secondo gruppo nell’anno successivo, seguito da molti altri gruppi.

Ma il fatto più importante per noi in generale fu l’arrivo di Bàbá King in Slovenia, e in seguito anche di altri sacerdoti nigeriani. Si presentò così l’occasione per noi di ascoltare le conferenze di Bàbá King sulla filosofia Ifà e di seguire il primo corso dello studio degli odù Ifà, il valore dei quali è anche protetto dall’UNESCO. Seguirono altre conferenze sugli orishà e sulla saggezza Ifà, e corsi su vari rituali Ifà. Questi eventi furono per noi l’occasione per tornare alla natura seguendo un approccio molto simile a quello antico pagano. Probabilmente tutto questo si è potuto realizzare poiché era stato annunciato dallo stesso babalawo Fábùnmi, quando disse che gli Sloveni erano un gruppo molto importante per l’intera Europa.

La sua previsione è stata anche confermata dagli eventi successivi, in quanto nei primi dieci anni dopo l’iniziazione del primo gruppo, dunque dal 2003, oltre 250 persone si sono recate in Brasile per le iniziazioni da tutta l’Europa, la maggior parte dalla Slovenia e dalle altre nazioni dell’ex Jugoslavia, come la Croazia e la Serbia.   

La Comunità spirituale degli Orishà – energie della natura è stata istituita in Slovenia nel 2007 come risposta alla necessità di ufficializzare la nostra attività e di trovare una posizione nella società. La persona preposta alla guida della Comunità, che è allo stesso tempo anche la sua rappresentante, è stata confermata tramite la divinazione Ifà.

Tutti noi della Comunità siamo grati al primo gruppo dei 18 entusiasti che si recarono in Brasile e che in risposta al loro richiamo spirituale hanno cominciato a studiare la saggezza Ifà; siamo grati alla famiglia Medvešček che mise a disposizione gratuitamente la sua casa per le conferenze dei membri della Comunità; siamo grati agli abitanti di Podčetrtek che dopo i dubbi iniziali ci hanno accolto tra loro.

Ma come si dimostrò in Brasile, nessun seme può crescere senza la sua terra. Per questo Bàbá King ha istituito in Slovenia la società Afriški kulturni center d.o.o. (Centro Culturale Africano s.r.l.) che è il soggetto giuridico che si occupa della divulgazione della filosofia degli orishà e che ora è anche proprietario dell’edificio, che pian piano stiamo rinnovando, e delle sue pertinenze a Bizeljska vas (Bizeljsko, Slovenia). La comunità è in crescita.

E il seme piantato nel 2003 ha prodotto già tanti frutti e possiamo essere grati alla terra che lo custodisce.