Comunità spirituale degli Orishà – energie della natura

II Ẹgbẹ́ Òrìṣà II Comunità spirituale degli Orishà – energie della natura

La partecipazione agli eventi e le regole di comportamento

Comunicando la mia partecipazione agli eventi organizzati dalla Comunità spirituale degli Orishà – energie della natura tramite il modulo elettronico, accetto le regole di comportamento in vigore nel tempio Egbè orishà o nei luoghi dove si svolgono gli eventi e accetto le raccomandazioni di comportamento da seguire durante la partecipazione agli eventi.

Regolamento di comportamento

Il regolamento contiene delle regole che rendono possibile lo svolgimento indisturbato dei programmi nel tempio, che si tratti degli ossè, dei festival o dei sara.

Probabilmente il regolamento introduce delle limitazioni alle abitudini personali, ma non è possibile evitarlo. La convivenza di un numero elevato di persone diverse in uno spazio limitato richiede un certo ordine. Il rispetto delle regole e degli accordi contribuisce ad un migliore benessere di tutti. Dobbiamo renderci conto che il tempio è anche un luogo dove si accumulano le energie il che può sprigionare in alcune persone determinati processi o reazioni. Pertanto siete pregati di prepararvi a ciò in anticipo e di arrivare agli incontri preparati nel modo migliore possibile da poter elaborare lo stress e le difficoltà quotidiane con l’aiuto delle energie invocate e non nei rapporti interpersonali che possono portare a malintesi. Tutti noi ci impegniamo a garantire un ambiente tranquillo durante gli eventi. Non c’è spazio per i conflitti, disaccordi, discussioni e simili durante gli eventi ne nel tempio (nella stanza dove si svolge l’evento) e neanche davanti al tempio, perché non è un luogo per le aggressioni fisiche, verbali, emotive, mentali o spirituali.    

Ifà dice: ”Se vuoi risolvere una difficoltà, occupatene da solo, se non la vuoi risolvere, la racconti agli altri.”

 

Raccomandazioni ai partecipanti

Lo scopo delle raccomandazioni non è imporre delle regole o controllare cosa fanno le persone, che sia corretto o sbagliato.

La spiritualità è un modo per sollevarci dalle tensioni emotive e allora stiamo rilassati e gioiosi agli eventi. Solo così potremmo diventare una persona migliore. Che cosa vuol dire diventare una persona migliore? Vuol dire lavorare sui propri dilemmi mentali, emotivi, sociali e ancestrali nel modo migliore possibile. Vuol dire lucidarsi per essere più adatti alla società. La società non cambierà per adeguarsi a noi, l’universo non si adegua a noi. Noi siamo quelli che dobbiamo adeguarci se desideriamo vivere in questo mondo in modo tranquillo, bene e a lungo. Dobbiamo renderci conto di tutto ciò se desideriamo essere pronti per la vita e per la venerazione degli orishà.

Siete pregati di arrivare puntuali agli eventi poiché in questo modo permetterete anche agli organizzatori di partecipare e gioire all’evento.

Sfruttate il tempo dell’ossè per se stessi e non per chiacchierare, guardare il cellulare o fumare, ma dedicatevi a quello che è prezioso, per quello che non trovate il tempo nella vita quotidiana, dunque al lavoro su se stessi, alla creazione del futuro personale e quello collettivo. Durante l’ossè abbiamo l’occasione di moltiplicare i nostri desideri, sogni, benedizioni e la nostra fortuna con l’aiuto di tutti i presenti.   

L’Orì collettivo ha un potere inimmaginabile. Si dice: “Un solo albero non può formare un bosco”. Noi da soli non possiamo creare delle energie così forti anche se la nostra devozione è enorme, pertanto approfittate dell’occasione quando le energie sono disponibili in modo concentrato. Non dimentichiamo che la libertà è un valore, pertanto nessuno sarà richiamato o costretto a partecipare, ma è giusto sapere in anticipo di come sfruttare al meglio per se stessi un evento che è rivolto a tutti e di rendere possibile la stessa cosa anche agli altri.   

Chi non danza può almeno muoversi seguendo il ritmo anche se sta seduto, perché lo scopo della danza è di instaurare il giusto ritmo della vita e dell’attività personale. Non è rispettoso abbandonare la danza. Chiunque è in grado di resistere senza fumare per un’ora e mezza. I fumatori possono fumare nel posto stabilito prima e dopo l’evento, ma non durante. Non è rispettoso nei confronti degli orishà e dell’energia di coloro che si sono impegnati e hanno organizzato l’evento, che cantano e suonano (imparando e provando più volte), che incorporano gli orishà allo scopo collettivo (ovviamente iniziandosi più profondamente per essere in grado di farlo per noi).

Non dimentichiamo che chi viene posseduto diventa il rappresentante di quell’orisha, pertanto va trattato con rispetto, in ugual modo come vengono trattati i simboli degli orishà. Non bisogna mai mancare di rispetto o trattare in modo rude gli altari o i singoli simboli degli orishà o le persone possedute. Ma bisogna usare il rispetto, la calma, l’armonia. Quando ci avviciniamo ad una persona posseduta, chiediamo il permesso dicendo la parola “agò” per poter proteggere il posseduto o per fare l’erò.

L’erò può essere svolto da chiunque che si trovi anche lui in situazione di erò, ma mai da qualcuno che è posseduto o semi posseduto. L’energia non può essere stabilizzata o calmata da qualcuno di cui l’energia è in stato di eccitazione. L’erò si fa con l’acqua, ma mai direttamente dalla bottiglia. Si versa un po’ di acqua nella mano e con si spruzza con le dita sulle mani o sulle caviglie del posseduto. Si batte leggermente le sue mani invocando erò. Se è proprio necessario si può spruzzare con le dita un po’ di acqua sull’Orì, ma senza toccarlo. Si offre dell’acqua da bere al posseduto, se lo vuole, accetterà.

Raccomandazioni per il sara

Il sara è un rituale che si dovrebbe fare tutti assieme, come anche gli altri rituali durante l’evento. Il sara è una generosità spirituale in cui ognuno si impegna nel modo migliore possibile, ma non tutti siamo dei cuochi professionisti. La varietà di cibo offerto è elevata, pertanto sicuramente si troverà sempre qualcosa anche per coloro che seguono qualche dieta particolare. Se non altro, c’è sempre della frutta. Nel caso stiate seguendo una dieta alimentare specifica, portatevi il vostro cibo per poter così comunque partecipare al rituale.  

Il sara non è un pasto che dovrebbe saziarci fisicamente, ma spiritualmente, energeticamente. Buttare il cibo non è conforme alle nostre convinzioni e riempirsi troppo non fa bene alla salute. L’espressione “Ẹ ku inawò” è un modo universale di ringraziamento allora è giusto esprimerla quando si partecipa a questo rituale.

Un grazie a tutti quelli che partecipano agli incontri

Grazie perché tutti ci impegneremo a rendere i nostri eventi spirituali e sociali tali da offrire un ambiente piacevole e sicuro per tutti.

Tra di noi cerchiamo di essere tolleranti, gentili e rispettosi – sempre, specialmente quando ci troviamo in un luogo benedetto. Le preferenze personali cominciano e finiscono davanti alla porta del tempio: nel tempio siamo neutrali, rispettosi e gentili verso tutti in modo uguale. Tutto ciò che si esprime all’interno del tempio possiede un ashè più grande, pertanto bisogna fare attenzione alle parole che si usano quando si parla.
Solo in questo modo ognuno si sentirà bene e ben accolto e tornerà con piacere al tempio per poter stare assieme a noi.
Bizeljska vas e gli altri luoghi dove siamo ospiti possono essere la casa di tutti noi solo se ci comportiamo tutti come quando abbiamo degli ospiti in casa nostra.

Si ringrazia per la comprensione.