La danza degli orishà
La danza degli orishà
Per gli Africani la musica significa svago, allegria, spontaneità, movimento, comunicazione, significa stare in compagnia, relazionarsi con gli altri, rituali. Per i popoli Africani la musica è anche un rituale di passaggio, è espressione dei desideri, del pensiero, dei valori e della socializzazione. La musica è divertimento e gioia.
Per il veneratore degli orishà è importante comprendere che gli orishà favoriscono il collegamento tra le persone e la natura e il collegamento tra la natura, le persone e le divinità, dunque gli orishà.
L’acqua canta. Le foglie sugli alberi e le chiome degli alberi cantano. Canta il vento, canta il fuoco. Canta il sole e canta la luna. Tutte le forze della natura cantano, poiché ciascuna di loro possiede una sua voce distinta. E questa musicalità è percepibile tra i vari messaggi della natura ossia tra i canti delle divinità, della natura sottoforma vegetale, animale o minerale. Tutti questi messaggi della natura sono materializzati dagli esseri umani e ricevono il nome di canzone liturgica ossia musica sacra delle divinità. Questa musica sacra delle divinità serve a rappresentare gli ashè, forze e poteri che gli orishà possiedono.
Le energie che vissero sulla Terra con sembianze umane nell’era primordiale della civilizzazione amano usare i corpi dei danzatori, che entrando in trance si rendono disponibili al incorporarle. Agli altri osservatori è molto ben evidente se qualcuno sta “solo danzando” oppure se c’è un’orisha che prende il possesso del suo corpo. L’essere posseduti da parte delle energie è un’esperienza diretta del divino che genera effetti positivi a tutti i livelli. A molti spariscono i dolori fisici, altri si liberano delle conseguenze negative dello stress, altri ancora si sentono sollevati dalle pressioni emotive.
Nella filosofia degli orishà, la musica è tanto importante quanto le iniziazioni, poiché unisce in modo analogo l’essere umano al divino.
Nietzsche scrisse: “Senza la musica la vita sarebbe un errore. Potrei credere solo in un Dio che sapesse danzare”.
E nel mondo degli orishà non danzano solo gli dei, danziamo tutti.
Negli orishà la musica rappresenta contemporaneamente il ritmo e la comunicazione. Non si suonano i tamburi e si canta solo per il piacere di farlo. La musica è, come prima cosa, il simbolo della comunicazione tra gli esseri umani e le divinità e della comunicazione tra gli esseri umani tra loro (il simbolismo di ẹgbé ayé).
Quelli che cantano, cantando invocano attraverso le loro bocche invocano le divinità mentre cantano, i suonatori di tamburi invece le invocano con il palmo delle mani e con il ritmo trasmettono a chi danza i messaggi delle divinità. Attraverso il ritmo e il canto si risvegliano nell’essenza, nell’anima, nell’Orì, nella mente e nella ragione della singola persona alcune qualità e valori, e anche l’essenza degli orishà. Cantando, danzando, suonando e muovendo il suo corpo, la sua anima e la sua mente, l’essere umano diventa l’espressione della natura.
Ogni volta che si danza, si danza assieme alle qualità delle divinità, portando così equilibrio nella comunicazione interiore tra anima, mente e corpo. Di conseguenza, il danzatore si ritrova in armonia con l’ambiente che lo circonda e con la sua comunità. Più le persone danzano con gli orishà, più preparano il loro corpo alla vita. La danza è una continua rivitalizzazione della vita. Ogni volta che qualcuno danza, sta curando delle difficoltà della sua vita. I tamburi e la danza aprono letteralmente il canale della risata, del piacere, della gioia. La procedura “dell’apertura dei canali” al suono dei tamburi è talmente contagiosa che se la persona suona e danza più volte, questo canale resta aperto anche quando la persona non danza. Il canale resta aperto alla gioia e alla felicità in modo perenne.
Gli Yoruba usano il tamburo e la danza come terapia per ottenere la stabilità emotiva. E così nessuna tristezza resiste alla gioia offerta dai tamburi, dal canto e dalla danza. Danzare, cantare e suonare i tamburi in onore degli orishà è simbolo di gioia e felicità. La danza risveglia la passione per la vita.
Dal punto di vista laico, sociale, non religioso e non spirituale si può dire che l’espressione musicale del popolo Yoruba è uno stato di estasi che stimola l’elevazione emotiva, in quanto gli Yoruba e gli altri popoli Africani sono generalmente popoli pieni di gioia: la musica è la chiave che apre il cuore umano all’allegria.