Comunità spirituale degli Orishà – energie della natura

II Ẹgbẹ́ Òrìṣà II Comunità spirituale degli Orishà – energie della natura

La danza degli orishà

La danza degli orishà

Per gli Africani la musica significa svago, allegria, spontaneità, movimento, comunicazione, significa stare in compagnia, relazionarsi con gli altri, rituali. Per i popoli Africani la musica è anche un rituale di passaggio, è espressione dei desideri, del pensiero, dei valori e della socializzazione. La musica è divertimento e gioia.

Per il veneratore degli orishà è importante comprendere che gli orishà favoriscono il collegamento tra le persone e la natura e il collegamento tra la natura, le persone e le divinità, dunque gli orishà.

L’acqua canta. Le foglie sugli alberi e le chiome degli alberi cantano. Canta il vento, canta il fuoco. Canta il sole e canta la luna. Tutte le forze della natura cantano, poiché ciascuna di loro possiede una sua voce distinta. E questa musicalità è percepibile tra i vari messaggi della natura ossia tra i canti delle divinità, della natura sottoforma vegetale, animale o minerale. Tutti questi messaggi della natura sono materializzati dagli esseri umani e ricevono il nome di canzone liturgica ossia musica sacra delle divinità. Questa musica sacra delle divinità serve a rappresentare gli ashè, forze e poteri che gli orishà possiedono.

Le energie che vissero sulla Terra con sembianze umane nell’era primordiale della civilizzazione amano usare i corpi dei danzatori, che entrando in trance si rendono disponibili al incorporarle. Agli altri osservatori è molto ben evidente se qualcuno sta “solo danzando” oppure se c’è un’orisha che prende il possesso del suo corpo. L’essere posseduti da parte delle energie è un’esperienza diretta del divino che genera effetti positivi a tutti i livelli. A molti spariscono i dolori fisici, altri si liberano delle conseguenze negative dello stress, altri ancora si sentono sollevati dalle pressioni emotive.

Nella filosofia degli orishà, la musica è tanto importante quanto le iniziazioni, poiché unisce in modo analogo l’essere umano al divino.
Nietzsche scrisse: “Senza la musica la vita sarebbe un errore. Potrei credere solo in un Dio che sapesse danzare”.  
E nel mondo degli orishà non danzano solo gli dei, danziamo tutti.

Negli orishà la musica rappresenta contemporaneamente il ritmo e la comunicazione. Non si suonano i tamburi e si canta solo per il piacere di farlo. La musica è, come prima cosa, il simbolo della comunicazione tra gli esseri umani e le divinità e della comunicazione tra gli esseri umani tra loro (il simbolismo di ẹgbé ayé).

Quelli che cantano, cantando invocano attraverso le loro bocche invocano le divinità mentre cantano, i suonatori di tamburi invece le invocano con il palmo delle mani e con il ritmo trasmettono a chi danza i messaggi delle divinità. Attraverso il ritmo e il canto si risvegliano nell’essenza, nell’anima, nell’Orì, nella mente e nella ragione della singola persona alcune qualità e valori, e anche l’essenza degli orishà. Cantando, danzando, suonando e muovendo il suo corpo, la sua anima e la sua mente, l’essere umano diventa l’espressione della natura.

Ogni volta che si danza, si danza assieme alle qualità delle divinità, portando così equilibrio nella comunicazione interiore tra anima, mente e corpo. Di conseguenza, il danzatore si ritrova in armonia con l’ambiente che lo circonda e con la sua comunità. Più le persone danzano con gli orishà, più preparano il loro corpo alla vita. La danza è una continua rivitalizzazione della vita. Ogni volta che qualcuno danza, sta curando delle difficoltà della sua vita. I tamburi e la danza aprono letteralmente il canale della risata, del piacere, della gioia. La procedura “dell’apertura dei canali” al suono dei tamburi è talmente contagiosa che se la persona suona e danza più volte, questo canale resta aperto anche quando la persona non danza. Il canale resta aperto alla gioia e alla felicità in modo perenne.

Gli Yoruba usano il tamburo e la danza come terapia per ottenere la stabilità emotiva. E così nessuna tristezza resiste alla gioia offerta dai tamburi, dal canto e dalla danza. Danzare, cantare e suonare i tamburi in onore degli orishà è simbolo di gioia e felicità. La danza risveglia la passione per la vita.

Dal punto di vista laico, sociale, non religioso e non spirituale si può dire che l’espressione musicale del popolo Yoruba è uno stato di estasi che stimola l’elevazione emotiva, in quanto gli Yoruba e gli altri popoli Africani sono generalmente popoli pieni di gioia: la musica è la chiave che apre il cuore umano all’allegria.